UN MESTIERE ANTICO

Bisogna tornare molto indietro nel tempo e arrivare alle origini del cristianesimo, per trovare uno dei più famosi esattori delle tasse. Probabilmente il personaggi0 storico più noto che ha esercitato questo mestiere è San  Matteo, uno dei quattro evangelisti. Lo ritroviamo negli scritti sacri e nella parabola della sua conversione. All’epoca chi svolgeva questo lavoro nelle province periferiche dell’antica Roma si chiamava pubblicano. Erano degli appaltatori nei confronti dello Stato centrale per la raccolta dei tributi, sui quali prendevano una provvigione.

UNA PROFESSIONE IMPOPOLARE

Si trattava in genere di una professione molto impopolare, non tanto e non solo per il tipo di mansione che richiedeva l’esborso di denaro da parte dei cittadini, ma soprattutto perché i tributi richiesti andavano ai romani, cioè a chi aveva conquistato quel territorio e opprimeva i cittadini con balzelli che finivano lontano, nelle casse di Roma. L’esattore era quindi spesso considerato un “collaborazionista” dello Stato usurpatore, per questo inviso a molti.
Nonostante sia autore di uno dei quattro Vangeli, le notizie biografiche su San Matteo sono abbastanza scarne. Certamente sappiamo che abbandonerà la professione di esattore per seguire Gesù.
Viene raffigurato per lo più con un libro, talora con una lancia, simbolo del suo martirio secondo la versione occidentale della sua morte. Più raramente con una borsa in mano in ricordo della sua professione di esattore.  Ha come emblema un angelo che lo ispira o gli guida la mano mentre scrive il Vangelo.

SAN MATTEO PATRONO DELLA GUARDIA DI FINANZA,  DEI BANCHIERI E DEI CONTABILI

Il documento papale che attesta il riconosciuto patrocinio è datato 10 aprile 1934 ed è firmato dal cardinale Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII. Il Pontefice che accolse l’istanza avanzata dal Comandante Generale e sostenuta dall’Ordinario Militare del tempo era Pio XI. Il “Breve Pontificio”, nel dichiarare San Matteo Patrono della Guardia di Finanza, auspica che tutti gli appartenenti al Corpo possano, sul suo esempio, unire l’esercizio fedele del dovere verso lo Stato con lo spirito cristiano.
San Matteo è considerato patrono anche di banchieri, ragionieri e contabili e della città di Salerno, dove son custodite le sue spoglie.